Editoriale srl, casa editrice del Corriere di Como pubblica un libro d’eccellenza sulla storia della Rivarossi, fabbrica di trenini elettrici in miniatura che operò a Como per decenni.

Grafici Senza Frontiere ha realizzato la correzione colore delle immagini e il flusso di prestampa insieme alla tipografia New Press, allo scopo di ottenere il risultato ottimale relativo alla stampa del colore.

La grafica è di Paola Pratticò, il libro Rivarossi viene distribuito dalla Società Cooperativa Editoriale Lariana ed’è acquistabile al seguente link:
Shop.editorialelariana.com

Qui di seguito è possibile visualizzare un’estratto della pubblicazione.

Prefazione libro Rivarossi

Tra le esperienze industriali che hanno portato e portano la città di Como nel mondo è senza dubbio da annoverare quella promossa da Alessandro Rossi che, sul finire degli anni Quaranta, nell’immediato dopoguerra, diede vita alla società Rivarossi. Trovò la sua sede ideale a Nord della città, in quel territorio che avrebbe poi costituito il quartiere di Sagnino, con la costruzione nel 1947 di un nuovo stabilimento. Oggetto della produzione che ne ha fatto la fortuna sono stati i modelli di treno in scala, i trenini per intenderci: veri gioielli nella progettazione e nella produzione, realizzati con una grande attenzione alla resa di ogni particolare, che ben presto sono entrati nella storia collezionistica – e culturale – di tutto il mondo.

Negli archivi comunali sono documentate tutte le fasi che testimoniano il progressivo espandersi e l’ascesa della fabbrica: dal ’55 al ’61 l’aggiunta in più riprese di porzioni di edificio, come l’innalzamento di un piano corrispondevano alle necessità di una ditta che incontrava fette sempre più ampie di mercato in Italia e all’estero.
Alla base stavano l’intraprendenza e la creatività dell’ingegnere Alessandro Rossi, la capacità di studiare le esigenze dei clienti, di trovare risposte che, non soltanto per l’Italia, erano all’avanguardia del settore.

Ma c’erano anche un significativo sostegno familiare e un microcosmo aziendale costituito da maestranze attente, pronte in un lavoro di precisione, consapevoli del loro ruolo: il fondatore si vantava che il personale era formato all’interno dell’azienda e che le prime doti richieste erano “competenza e passione”.
Perciò, questo libro che è ideale continuazione della straordinaria, accurata ricerca storica di Giorgio Giuliani, diventa significativo per capirne lo spessore e l’incidenza nella realtà comasca, ma anche la proiezione sovraterritoriale in Italia, nel mondo e nell’immaginario collettivo.
Quando l’azienda ha dovuto arrendersi, per le mutate caratteristiche tecnologiche e per le problematiche connesse al costo del lavoro di una produzione che era soprattutto produzione di qualità e di eccellenza, non ha cessato di essere la Rivarossi, un mito.

Ancor oggi è percepita così: una straordinaria esperienza lavorativa che ha consegnato ai clienti pezzi irripetibili per precisione, per capacità tecniche, per aderenza all’originale.
Come tale è vissuta non solo dai numerosi collezionisti, ma da tutti coloro che hanno la “fortuna” di possederne un pezzo. Il trenino Rivarossi sa coniugare in un’intrigante sinergia gioco e realtà, pezzo da collezione e strumento di sogno, frammento di un’infanzia che si lasciava trasportare con intelligenza alla scoperta del mondo.
Come è tipico di ogni mito, dell’azienda viene spontaneo puntare a conoscere i vari passaggi, tramandare alla storia i particolari di uno sviluppo cui la città di Como riconosce un ruolo significativo. Soprattutto viene spontaneo continuarne la memoria con iniziative che siano punti di incontro e di scambio.
Varie sono le persone e le associazioni che nel tempo hanno operato per mantenere la memoria di quanto Rivarossi ha fatto a Como prima della chiusura dello stabilimento di Sagnino e della sua conf luenza in altre aziende del settore. Fra queste, indubbiamente, il gruppo di appassionati locali guidato da Vittorio Mottola che, per ricordare l’ing. Rossi scomparso nel 2010, ha promosso la realizzazione di un monumento a lui dedicato e intrecciato una serie di proficue relazioni con i luoghi toccati da questa figura significativa del territorio e in particolare con Schio, sua città natale.

Il percorso compiuto dal Comitato che ha gestito la realizzazione del monumento e la presentazione di una mostra nel Palazzo del Broletto della nostra città è stato quanto mai efficace per ridare voce ad una eccellenza di casa nostra.

Ora questo volume racconta fatti e personaggi – l’ing. Alessandro Rossi, in primis – dell’azienda Rivarossi, ma anche il riscontro che ancora essa ha nel mondo, e, nel contempo, costituisce il diario del lavoro compiuto in questi due anni con la fitta rete di relazioni avviate che ha nella inaugurazione del monumento a Sagnino il punto più alto e l’avvio di una ricerca e di una operazione di memoria in pieno sviluppo.

Il sindaco di Como:  Mario Lucini
Assessore alla Cultura:  Luigi Cavadini

Originally posted 2015-10-08 09:07:04.

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