Alessandro Volta

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La vita

I primi anni e la gioventù

Alessandro Volta nasce nel 1745 a Como da don Filippo Maria e Donna Maddalena dei conti Inzaghi. Dopo aver studiato filosofia e retorica in una scuola di stampo gesuita, termina gli studi nel Regio Seminario Benzi di Como. Ivi stringe un’importante amicizia con Cesare Gattoni che gli permetterà di eseguire esperimenti in una delle torri delle mura di Como: la Torre Gattoni.

Le prime scoperte e invenzioni

Finita la sua esperienza scolastica da studente, il giovane Alessandro continua i suoi studi in casa, arrivando a padroneggiare l’italiano, il latino ed il francese, parlare il tedesco e l’inglese, conoscere lo spagnolo, l’olandese, il russo ed il greco antico.
Nel 1776 scopre il gas metano, al quale attribuisce il nome di “l’aria infiammabile nativa delle paludi”. A questa scoperta seguono numerose altre invenzioni come la pistola elettrica, l’eudiometro, l’elettrometro e il condensatore.

Gli studi sui gas

Volta viaggia molto in Europa ed incontra numerosi scienziati dell’epoca. Negli anni compresi fra il 1783 e il 1792 egli esamina la dilatazione dell’aria e dei gas ed enuncia la legge sulla dilatazione uniforme dell’aria atmosferica, prevenendo di ben nove anni il chimico e fisico francese Joseph-Louis Gay-Lussac.

Il dibattito con Galvani e l’invenzione della pila

Fra il 1791 e il 1793 entra in conflitto con Galvani e la sua teoria del “fluido elettrico animale” concludendo che, negli esperimenti sulla contrazione dei muscoli della rana osservati da quest’ultimo, a generare gli effetti registrati non è una proprietà particolare degli animali, bensì l’utilizzo di archi di metalli differenti.
Il 22 settembre 1794 sposa Donna Maria Alonsa Teresa Peregrini e dal loro matrimonio nascono tre figli: Zanino, Flaminio e Luigi.
Sarà solo sul finire del dicembre del 1799 che Alessandro Volta farà la sua più grande invenzione, quella per cui sarà sempre ricordato: la pila.

I riconoscimenti

Nel corso dei suoi viaggi, Volta è in grado di conquistarsi  persino la stima di Napoleone, su invito del quale gli viene conferita la medaglia d’oro dall’Istituto Nazionale di Francia. Gli saranno inoltre dedicati numerosi luoghi nella città di Como, tra i quali spicca il Tempio Voltiano

I problemi di salute e la morte

Dal 1823, Volta inizia ad avere continui problemi di salute: è colto da un leggero attacco apoplettico e successivamente da itterizia. Nella notte del 5 marzo 1927 si spegne nella sua casa di Camnago a 82 anni.
Si conclude così una vita dedicata intensamente agli studi, all’insegnamento, alla politica, alla famiglia e alla città di Como.

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Questo evento è stato organizzato da Editoriale Lariana il 18 Novembre 2015 nella sala conferenze “Turbina” nella sede a Via Sant’Abbondio 4, Como

La Pila di Volta

L’elettricità da contatto

Nel tentativo di contrastare la teoria di Galvani sull’elettricità propria degli animali, Volta dimostra l’esistenza  dell’elettricità da contatto mettendo in evidenza la debole tensione statica che si genera, appunto, al contatto di due metalli eterogenei.

L’ipotesi

Intuisce, così, che predisponendo tanti contatti metallici, il fenomeno elettrico sarebbe cresciuto in modo direttamente proporzionale e il potenziale elettrico posto in libertà ad ogni contatto si sarebbe raccolto e manifestato in uno solo.

Il primo strumento

Predispone quindi coppie di dischi di rame e zinco e, per far convergere in un solo punto l’elettricità dei contatti, fa in modo che vi sia un mezzo di comunicazione fra una coppia e l’altra, così che il fluido possa passare  attraverso di esso e, per la proprietà incitatrice dei metalli, concentrarsi nei punti estremi dei vari contatti.

La pila

Sul finire del dicembre 1799, idea e costruisce un apparato composto da molte lastre metalliche di rame e zinco sovrapposte in forma di colonna, alle quali interpone dei dischetti di cartoncino imbevuti d’acqua salata, acidulata o di altro umore. Tra le due estremità, composte rispettivame da rame e da zinco, si sviluppa una discreta elettricità che si protrae nel tempo e che si manifesta, a volte con piccole scintille se reciprocamente a contatto, oppure sotto forma di forti scosse, se esse si toccano.

La versione definitiva della pila

I dischetti imbevuti sono poi sostituiti da tazze contenenti acqua salata o acidulata, in ognuna delle quali sono immersi due elettrodi (sempre l’uno di rame e l’altro di zinco) susseguentisi sempre nello stesso ordine e collegati da una catena di archi di bimetallo di uguale natura.

Il Tempio Voltiano

Il Tempio Voltiano fu fatto erigere e donato alla città da Francesco Somaini, affinché vi fossero qui amorevolmente custoditi i cimeli voltiani. Alessandro Volta infatti lasciava morendo una preziosa eredità di manoscritti e di strumenti di altissima importanza scientifica e storica.

La nascita dell’Elettricità

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